Relazione critica sulle opere dell’artista Filippo Valenti

Percorso tecnico- filosofico dell’artista fino ad oggi

La produzione del pittore sposa il tema del paesaggio e la passione per la propria terra. Le vedute di Regalbuto, del lago, del convento, del paese in toto confermano la primigenia ispirazione naturalistica e la forte concezione mimetica ed empatica della realtà, da rappresentare per trattenere quell’impatto visivo, in cui palesare nelle pennellate stati emotivi. La tipologia tematica spazia dalla natura morta al paesaggio, nel percorso personale si annoverano anche ritratti. Le opere selezionate, dalla collezione personale dell’artista, seguono un costrutto visivo e tecnico definito. L’artista ricrea il proprio vissuto fedelmente alle valenze cromatiche ennesi dai toni forti e caldi, atmosfere afose tipicamente siciliane dove il grano copioso e piegato crea linee direzionali compositive ben equilibrate. Tra esse si notano chiari riferimenti post-impressionisti in “Fiori fondo blu” e “Bar blu” che sono chiari omaggi a Van Gogh e straordinari casi di spatolate materiche in “Vaso di fiori”, chiare sperimentazioni che attestano la crescita stilistica e iconografica.

La natura morta

Le nature morte sono una piccola percentuale della produzione dell’artista, nelle quali si diletta a trascrivere sopra la semplice rappresentazione del soggetto i balzi di luce e tenui effetti coloristici dove la pennellata leggera zampilla ricreando quasi decorazioni sopra gli oggetti, vesti di pennello sottili e sublimi.
La composizione è semplice, l’inquadratura è distaccata quasi a volere far dormire l’oggetto dentro lo spazio in quel luogo di quiete che lo accoglie e allontanarlo dallo spettatore che potrebbe intaccare la sua interezza.
Un pezzo di eccezione è “Vaso di fiori” dove la smaterializzazione arriva ai livelli di un informale nascosto o di un De Pisis; osservando il vaso si evince che le spatolate costruiscono una composizione sublime e delicata, dove i petali si animano di un netto spessore aggetta dalla superficie della tela.

Temi geometrici e simbolici

A questo genere appartengono pochissimi pezzi, sempre di alto valore tecnico, ma di chiaro riferimento alle avanguardie artistiche siano esse cubiste, futuriste o surrealiste, offrendo così oggetti dove predomina la matrice geometrica o una decontestualizzazione simbolica.
Un caso è “Geometria” dove il cubismo sposa una soluzione quasi surrealista della collocazione degli elementi che strutturano le opere al punto tale da creare un incastro decorativo. In essa i colori dalla forte carica espressiva creano un senso di solarità, essendo toni in prevalenza caldi. Qui la pennellata crea le forme in maniera piatta, eccetto qualche sfumatura in prossimità delle linee strutturali.

I paesaggi

Il soggetto del paesaggio fornisce una casistica di temi che vanno da uno scorcio del lago o di una strada di campagna a un casolare abbandonato, un arco di un edificio, una corte interna del paese di appartenenza.
A parte alcuni casi relativi al paese di Agira la produzione si concentra sul proprio paese Regalbuto, un piccolo borgo della provincia ennese che si caratterizza per i campi di grano e per il lago artificiale di nome Pozzillo.
Racconti della natura circostante che seguono la vita dell’artista come anche la sua evoluzione tecnico pittorica.

Tecnica e pennellata

Nei paesaggi la tecnica sembra far prevalere un senso di dinamismo leggero, che rende palpabile il vento che anima i prati attraverso le lunghe pennellate che ne fanno da traccia.
Tecnicamente sembrerebbe un divisionismo corposo, con tratti di piccoli grumi di colore sapientemente dosati per animare la tela.

Composizione, linee e dinamismo

La linea è presente e visibile nelle strutture filiformi dei tronchi degli alberi e negli elementi architettonici degli edifici, in maniera elegante e sicura, mai esagerata si presta a descrivere con semplicità i fili d’erba e l’esilità dei fiori.
Le composizioni sono studiate per attirare l’occhio dello spettatore sulle curve del paesaggio, l’impostazione verticale dei paesini ennesi, le forme brulle del terreno e gli scorci degli edifici.
Il dinamismo è dato dalle onde ricreate dalle pennellate che rievocano il ripiegarsi delle spighe di grano copiose sotto il peso dei frutti al soffio del vento.
Ad esso si aggiunge un senso di animismo dinamico anche nelle rappresentazioni statiche, ovvero vere e proprie soluzioni ottico-coloristiche dove i tocchi di colore sui mattoni di un edificio riescono quasi ad animarlo, metonimia di quel vivo calore siciliano.

Colore

È il vero protagonista dei paesaggi e della natura, chiara chiave di lettura dell’originalità del modus operandi di un artista che non fa altro che raccontare ciò che vede, la natura e l’architettura circostante, attraverso la chiave di lettura pittorica. È un colore che parla chiaramente della luce siciliana, del clima temperato della macchia mediterranea e della semplicità della vita.
I paesaggi si animano attraverso il pulsare della luce e dei toni caldi, a tratti anche brillanti, pur essendo semplici.
Si profila agli occhi dello spettatore un canto bucolico in prosa elegante, espresso con un gergo di colori puri dove a tratti balzano effetti di luce bianca che magicamente crea l’armonia e l’effetto onirico di alcune composizioni come “Scorcio del lago Pozzillo”.
Un caso a parte di vero racconto cromatico di una natura a-reale e a-temporale sono i quadri a sfondo blu come “Bar blu” e “Fiori fondo blu” dove i contrasti sono prevalentemente puri.

L’artista offre una produzione copiosa e matura continuamente in fìeri, essendo la pittura la sua esigenza primigenia.

Ombretta Di Bella