Discorso di chiusura della mostra collettiva "Espressioni" - 23/12/2012

Espressioni nasce da un vivo desiderio di manifestazione estetica della poliedricità dell’arte e dalla tenacia del nostro valente organizzatore Enzo Paparo che ha lavorato in sinergia con la galleria Reba.
Forma nasce come galleria virtuale ma in realtà aveva già una sua struttura antecedente che si radica nelle estemporanee, mostre personali tenutesi a Giarre o Regalbuto. Esporre a Catania ha rappresentato la celebrazione della nascita completa della galleria e dei suoi membri attuali e in procinto di inserimento.
Espressioni è una modalità di essere dell’uomo, manifestare il suo modus vivendi attraverso un mezzo un gesto, uno strumento, un codice o un messaggio.
La collettiva nasce da una scelta di comunicazione strutturata secondo vari codici linguistici ed emotivi:
un codice simbolico proprio come le icone della Aurora Romeo,
materico figurativo come i ritratti materici di Marinella Riccobene,
di velature cromatiche quasi umane e vive di un Andrea Todaro,
di sensibili superfici tra umano e pittorico puro di Marina Pappalardo,
colori che vivono di carne che soffre ama e sogna come i paesaggi e le nature morte di Rossana Caltabiano
paesaggi sospesi smaterializzati dal colore che si interrogano sulla vita di Giuseppe Missorici
mondi ameni che traspaiono da interpretazioni pittorico espressioniste di un Filippo Valenti
trascrizioni oggettive di paesaggi e antiteticamente icone religiosamente strutturate della Berini
mondi autodeterminantesi nella materia nei miei quadri.
La collettiva presenta le opere più significative a livello emotivo espressivo della produzione completa di ogni singolo artista Andrea Todaro con i suoi bambini in scatola basati sulla provocatorietà di impostazione scenica in cui la fragilità si antepone all’isolamento dentro una scatola, linguaggio di impatto contenutistico emotivo strutturato su un’impostazione apparentemente accademica della pittura.
Aurora Romeo con le sue icone frutto di uno studio semantico tecnico della rappresentazione iconografica che a tratti sembra anche lasciare qualche traccia di interpretazione propria nonostante le sue sperimentazioni artistiche spazino molto sulla ritrattistica.
Giulia Berini, artista modicana, decide di esprimersi attraverso la pittura diretta del supporto ligneo senza alcuna preparazione della superficie, quasi per mantenere quel legame spirituale tra uomo natura e divino caro anche nella realizzazione delle icone, che sono le sue predilezioni artistiche di cui abbiamo scelto due opere significative quali: (ritratto 10) e (paesaggio 15).
Marinella Riccobene, trova come linguaggio espressivo una forma contemporanea che si lascia contaminare dal mondo come la pittura dalle vernici perdendosi tra concrezioni di colore e utilizzando tecniche moderne come il dripping lasciando gocciolare il colore direttamente sulla tela.
Rossana Caltabiano sceglie come forma espressiva una produzione figurativa dove la pennellata diviene un’impalpabile traccia dei sentimenti umani, colori forti e pennellate avvolgenti lasciano entrare l’osservatore nel soggetto rappresentato.
Marina Pappalardo, principalmente ritrattista, presenta due opere di un percorso particolare incentrato sul problema della donna della sua dignità e libertà non a casa intitolate “Pudore” di cui è stata realizzata una mostra in merito in passato, in cui il colore freddo denota simbolicamente la tematica delicata.
Gli ultimi due artisti Filippo Valenti e Giuseppe Missorici si distinguono per età, ma soprattutto per bagaglio di esperienze artistiche essendo le loro opere quotate e riconosciute anche in testi di critica d’arte e varie gallerie.
Filippo Valenti, è un artista prettamente figurativo nelle cui opere si evidenziano le inquadrature cromatico espressive del territorio ennese, secondo gli stilemi della cultura paesaggistica, espressa con alto livello tecnico.
Giuseppe Missorici, si esprime con opere che traggono origine da riferimenti di natura e si concludono con un esito astratto e considerando l’impatto estetico e la struttura compositiva si possono ben definire astratti. Le opere scelte sono in particolare del periodo naturale e non geometrico. Infine le mie opere sono sperimentazioni materiche di mondi che emergono dalla superficie di muri che vado a ricreare, rendendo grazie ai discorsi di Leonardo sulle macchie dei muri e alla cultura tachista che ne deriva.

Ombretta Di Bella
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